Quanti capelli tirati, morsichi, pizzichi e azzuffate possono contare le persone che hanno almeno un fratello o una sorella? Non importa se sei il fratello o la sorella più grande o più piccolo/a, almeno una rissa con la controparte fraterna l’hai affrontata anche tu! Eppure, a parte casi rari in cui subentrano altre dinamiche, il rapporto con il proprio fratello o sorella è tra quelli più stretti che un umano possa mai tessere.

È proprio così, il rapporto tra fratelli o sorelle è davvero bipolare: da un lato cooperazione, solidarietà e supporto reciproco, dall’altro lato gelosie, rifiuto, invidia, violenza.

Come mai questo avviene? Bhè la risposta è abbastanza oggettiva: condividono gli stessi genitori! Per cui oggi sei il mio alleato, domani il mio nemico!

Il legame fraterno è quindi caratterizzato da una molteplicità di manifestazioni emotive. I genitori in questo senso possono quindi giocare un ruolo decisivo nell’indirizzare il rapporto tra fratelli per mantenere quanto più possibile equilibrato questo turbinio di emozioni: ad esempio atteggiamenti differenti rigorosamente imposti fra i fratelli possono sicuramente condurre a rivalità.

In psicologia si dice che “il legame tra fratelli è basato sul potenziale di differenziazione della famiglia, cioè, la capacità della famiglia di costruire un legame speciale con ogni bambino”. Ciò significa che se la famiglia impone delle differenze rigidamente imposte basate sul genere, sull’ordine della nascita e l’eredità familiare, il legame fra i bambini-fratelli può essere indebolito seriamente, viceversa se i genitori sono in grado di sviluppare un legame speciale differenziato ma equo tra i loro bambini, il rapporto tra fratelli sarà estremamente forte e duraturo.

Ed infatti le statistiche ci dicono che il rapporto fraterno è quello più duraturo nel tempo, a volte 20 o 30 anni di più dei rapporti con i genitori. Di conseguenza i fratelli sono i veri testimoni del legame di famiglia.

Come fare quindi ad impostare buone se non ottime basi per un rapporto fraterno equilibrato? Non è sempre semplice, perché i genitori non sono robot e quindi si può sbagliare.

Qua di seguito proviamo a darvi qualche semplice consiglio.

  1. Rissa in corso: sediamola ma con calma e toni pacati. Invitiamo i bambini a sospendere le botte tra di loro usando toni tranquilli. A volte non serve a niente dire “non fate così” ma è molto più efficace ascoltare le loro ragioni e provare a trovare insieme una soluzione. Queste risse non significano che i bambini non si vogliono bene ma semplicemente che hanno bisogno di più attenzioni.
  2. Regressioni del più grande per un breve periodo non sono un problema. Capita di frequente che i fratelli maggiori vogliano giocare con i giochi del più piccolo o riprendere attività abbandonate da tempo (come l’uso del ciuccio o del biberon). Dopo un po’ per aiutare il figlio più grande a riprendere la normale routine basterà incoraggiarlo con frasi rassicuranti e con atteggiamenti positivi “dato che sei il fratello/la sorella grande, fai vedere al tuo fratellino/sorellina come si beve il latte dalla tazza!”.
  3. Evitare totalmente la separazione tra mamma e papà nell’accudimento dei figli. I genitori devono condividere ogni aspetto dell’educazione di entrambi i figli. Viceversa un atteggiamento separatista non crea solidarietà tra i fratelli/sorelle.

Non sarà sempre facile rispettare queste poche regole ma la chiave di tutto, come in ogni cosa, è l’ascolto reciproco e il dialogo, che non devono mancare mai.

In conclusione per tutti i fratellini e sorelline che seguono le attività di Little Star ecco una canzone dello zecchino d’oro da cantare insieme: