Nel 2011 ha fatto il giro del mondo e migliaia di visualizzazioni un video su youtube che ritraeva una bambina, di appena un anno, intenta a “sfogliare” una rivista come se fosse un tablet. La bimba prova e riprova a “zoomare” su un immagine, non riuscendo nel suo scopo prova a testare la funzionalità delle sue ditina toccandosi gambe e braccia. Funzionano! Ma perché non sulla rivista? Ad alcuni è sembrato un momento divertente e carino, altri invece, nel video, hanno letto l’apoteosi dell’alienazione del mondo moderno, in cui la tecnologia starebbe lentamente modificando la percezione dell’esterno, chiudendoci sempre più in gabbie.

Una considerazione forse troppo drastica, ma c’è davvero da preoccuparsi quando si parla del binomio bambini e tecnologie?

A prescindere dalla considerazione che si può dare al fenomeno è senz’altro vero che ragazzi e bambini, anche molto piccoli, sono estremamente attratti dal linguaggio tecnologico. Non è un caso se addirittura è stato coniato un nuovo termine per indicare la terza generazione nata nel mondo delle tecnologie: i così detti “bambini digitali”, ovvero tutti quelli nati e cresciuti nell’era degli smartphone, tablet, app, touchscreen e internet mobile.

Oggi è fatto comune che i bambini imparino prima a “lanciare” una app che ad allacciarsi le scarpe.

C’è però una spiegazione: tecnologia e bambini parlano lo stesso linguaggio, ed è quindi più semplice per loro interagire con questi strumenti. Specialmente in tenera età, quando il linguaggio non è ancora ben sviluppato, per scoprire il mondo, i bambini utilizzano tutte le loro capacità sensoriali, tatto e vista in primis.

Quali sono quindi i rischi e quali gli svantaggi dell’uso delle tecnologie?

I rischi sono sia di natura fisica, come affaticamento eccessivo della vista, che psicologica, perché l’uso prolungato degli strumenti digitali, a qualsiasi età, può portare a forme di isolamento sociale, anche molto gravi. I ragazzi si rifugiano nelle tecnologie perché sanno “cosa aspettarsi”, mentre il mondo esterno, sconosciuto, implica un esposizione di sé difficile e che fa paura.

Altri rischi consessi al fenomeno sono quelli legati alla privacy. Soprattutto quando parliamo di ragazzi l’uso dei sistemi digitali e in particolar modo dei social network e delle community non va di certo preso alla leggera. Qua giocano un ruolo fondamentale i genitori, che devono vigilare costantemente sull’utilizzo di queste piattaforme da parte del proprio figlio. E i fatti di cronaca testimoniano come questi strumenti possano essere vere e proprie “armi di distruzione di massa”.

Quindi probabilmente le parole chiave quando si parla di tecnologie e bambini sono “moderazione” e “sicurezza”.

Se si tiene conto di queste due componenti, il mondo digitale può infatti essere un ottimo strumento per potenziare le capacità cognitive di bambini e ragazzi.

Non solo rischi quindi ma anche numerosi vantaggi:

In particolare, iniziare fin da giovanissimi ad utilizzare dispositivi tecnologici, svilupperebbe maggiormente, secondo alcuni ricercatori, la capacità “multitasking”: chi possiede questa capacità è in grado di integrare più informazioni tra loro contemporaneamente ed è più veloce e produttivo nell’elaborazione di compiti e attività.

Le nuove tecnologie sono poi uno strumento importante a sostegno della didattica e migliorano l’istruzione dei nostri bambini: esistono tablet dedicati all’infanzia che contengono solo app a scopo educativo, altresì molti programmi per PC desktop sono stati ideati per accompagnare i ragazzi nello studio delle materie scolastiche.

Il saper conoscere e utilizzare le tecnologie è un vantaggio anche in termini di “investimento sul futuro”: imparare fin da bambino ad utilizzare un computer è sicuramente fondamentale per l’adulto lavoratore del domani. È infatti impensabile, nel mondo in cui viviamo, poter competere nel mercato del lavoro senza una conoscenza approfondita degli strumenti digitali.

Come per tutte le cose quindi, la verità sta nel mezzo.

I bambini e ragazzi di ogni età devono conoscere gli strumenti tecnologici, saperli usare con coscienza e cognizione e riconoscere i limiti oltre i quali non andare.

In questo contesto genitori, insegnanti e scuole giocano un ruolo primario: affiancare il bambino nell’utilizzo delle tecnologie è utile perché da un lato li “protegge” dai rischi del web, dall’altro lato li guida nel giusto utilizzo di queste tecnologie, sia per fini ludici che educativi.

Molte scuole e Associazioni organizzano, sempre più frequentemente, corsi di informatica e programmazione rivolti ai bambini. Gli obiettivi, in parte già citati, sono quelli di: insegnare un uso corretto del computer; evitare il “fai da te” che conduce spesso all’acquisizione di un bagaglio di conoscenze disordinato e sbagliato; potenziare le capacità logiche e matematiche grazie allo strumento della “programmazione”; e per ultimo, ma non in ordine di importanza, divertirsi in tutta sicurezza con le nuove tecnologie, perché non è vero che non si può essere creativi anche nel mondo del digitale!